Una sauna particolarmente bollente… - Messina Trasgressiva

Una sauna particolarmente bollente… - Messina Trasgressiva

Una sauna particolarmente bollente…
Sarò in controtendenza, ma questi giorni di caldo estremo, nei quali il sonno per me è una chimera, il pensiero continua a tornare alle fredde giornate d'inverno in cui io e Diego, il mio amico di sempre, passammo a Budapest, in cerca di qualche avventura con le ragazze del posto, che fin da quando eravamo piccolini ci hanno sempre intrigato. Lo scorso Gennaio, nel bel pieno della sessione di esami, forse complice qualche drink di troppo, decidemmo di andare a caccia nella bellissima città dell'est, già con il pensiero alle mille avventure che ci aspettavano; la realtà, però, si sarebbe dimostrata ben diversa, dato che i primi giorni non battemmo chiodo...
Certamente, Budapest è stupenda, ha tanto da offrire e i suoi locali sono il top, per non parlare di tutte le attrazioni da vedere in giro per la città, però per tutta la vacanza non riuscimmo a legare con nessuna ragazza, non scattava quell'alchimia che credevamo sarebbe stata quasi immediata. Tra un gulash e l'altro, ci eravamo ormai rassegnati ad andare in bianco e a tornare a casa con le pive nel sacco, quando Diego prese la migliore decisione che potesse scattargli in mente: perché non andare alle grandi terme in periferia, le più famose in città, e rilassarci un po' quest'ultimo giorno? In effetti, fuori faceva un freddo becco, Budapest l'avevamo girata e entrambi avevamo bisogno di tirarci su di morale, pensando che un bel bagno in acqua calda e una sauna fossero l'ideale per rinfrancarci; devo dire che uscimmo di lì di ottimo umore, ma non per via delle stupende sorgenti termali, tanto amate dagli abitanti locali...
Appena arrivato alle terme, a quell'ora deserte ad eccezione di qualche abitante del posto intento a rilassarsi, ci diedero tutto l'occorrente per trascorrere qualche ora tra piscine calde, bagni turchi, saune e pozze di acqua gelida, a detta di tutti un ottimo rinvigorente, che però decidemmo di non provare e di, invece, iniziare proprio con una sauna, nel tentativo di liberarci di tutta la pesantezza che quattro giorni di birra a fiumi ci aveva arrecato. La stanza era deserta, perciò potremmo regolare la temperatura ad un livello più tollerabile per noi, italiani che sì, erano giovani e in forma, ma che non avevano mai sperimentato prima questa situazione. Per qualche minuto rimanemmo soli a chiacchierare lentamente, in uno stato di estrema rilassatezza, quando fece capolino una ragazza bruna, molti minuta ma, a giudicare dall'asciugamano stretto attorno al corpo, ben proporzionata. Evidentemente doveva averci sentito parlare fin da fuori il locale, perché esordì con un 'ciao a tutti' un po' impacciato ma adorabile, anche se il suo italiano si fermava lì, con la giovane che ci chiese in inglese se poteva unirsi a noi. Dopo essersi accomodata, calò un silenzio impacciato, soprattutto da parte mia e di Diego, in soggezione davanti a quella ragazza giovane ma spigliata, soggezione che divenne imbarazzo quando lei, con una naturalezza disarmante, si tolse l'asciugamano, lo distese sulla panca e ci si sdraiò sopra, così come mamma l'aveva fatta: eravamo in una sauna naturista e non ce ne eravamo minimamente accorti, che polli...
C'era poco spazio per l'imbarazzo, però, perché ben presto, prima di sottecchi e poi sempre più palesemente, ci mettemmo ad ammirare il corpo della sconosciuta, ben abbronzato e sodo, pieno al punto giusto e prosperoso da capogiro, con la pelle ambrata che, sudatissima, riluceva, più sensuale che mai. Sarò anche timido, ok, ma alla mia età basta poco a scatenare reazioni anche non volute, e lo stesso vale per Diego: dopo qualche minuto il rigonfiamento sotto l'asciugamano divenne troppo evidente per passare inosservato, anche tra i vapori di una sauna, e la ragazza non si scandalizzò minimamente quando vide le nostre erezioni, anzi, pareva quasi divertita, tanto che un mezzo sorriso le si abbozzò su quel viso sbarazzino e sensuale, dagli affilati occhi di un blu profondissimo.
Chiusi gli occhi per l'imbarazzo, li riaprii solo quando sentii una frizzante risatina, seguita da un inequivocabile 'C'mon, show me up': non feci in tempo a tradurre nella mia mente quella squillante esortazione a mostrare cosa avevo sotto l'asciugamano, che la ragazza, avvicinatasi di soppiatto, me lo slacciò dalla vita, scoprendo il mio arnese e portandosi la mano alla bocca, a nascondere la sua deliziosa risata. Per un attimo rimase in silenzio, poi si chinò su di me e mi baciò lentamente, mentre con la mano iniziò ad accarezzarmi il membro; Diego, che è sempre stato molto più spigliato di me, non perse tempo e, delicatamente, prese ad esplorare con la mano le natiche della sconosciuta che, sentendosi toccare, inarcò di più la schiena, quasi ad offrirsi meglio al mio amico. La nostra nuova conoscenza sembrava fosse venuta lì proprio per questo, perché non si fece nessun problema a prendermelo in bocca già dopo pochi secondi, con movimenti lenti e sensuali: dopo tutto, in una sauna le cose bisogna farle con calma, altrimenti si rischia uno svenimento dietro l'altro, specie se sei in compagnia di una ragazza così bella, come mai mi si erano neanche avvicinate prima di allora. Piegata così, a novanta, e intenta a lavorarmi l'arnese con la bocca, era una preda troppo succulenta perché Diego potesse resistere, infatti quasi senza preamboli sfoderò il suo membro e prese a penetrarla, dolcemente ma senza indecisioni: con lei non servivano certo i vari lubrificanti che avevamo comprato nei sexy shop di Budapest, da tirare fuori all'occorrenza, la giovane era completamente bagnata, sembrava non aspettare altro che di imbattersi in due ragazzi in grado di darle quello che cercava...
Ero talmente deliziato dalla sua abilità con la bocca che non mi accorsi della coppia che aveva preso posto, silenziosamente, dall'altra parte della sauna: i due, un uomo e una donna di mezza età ma ancora decisamente prestanti, non sembravano avere voglia di partecipare, ma intendevano godersi lo spettacolo a distanza, con un'espressione che sembrava dirci 'beata gioventù!' e che, allo stesso tempo, ci incoraggiava a proseguire. Ripresomi dallo spavento, mi resi conto di essere stato l'ultimo ad accorgersi dei due, dato che sia la ragazza che Diego mi sorridevano complici. Dopo un po' lei, che chiaramente dirigeva i giochi, invitò il mio amico a sedermi accanto e, messasi in ginocchio, riprese a deliziarci con le sue labbra, abilissime a scovare i punti che ci facevano godere maggiormente, e la sua lingua, che passava abilmente da un'asta all'altra, senza tralasciare nessun punto. Non volevo davvero che smettesse mai, ma quando si alzò e mi si sedette sopra, iniziando a saltellare delicatamente, il tutto mentre continuava a masturbare il buon Diego, ancora seduto di fianco a me, la sensazione fu ancora più intensa di prima: se la sua bocca era un pezzetto di paradiso, la sua passera, strettissima ma molto, molto bagnata, era l'intero giardino dell'Eden!
Senza ritegno, la sconosciuta gemeva e gemeva, mentre il sottoscritto tratteneva a stento le sue grida, forse imbarazzato dalla presenza della coppia che, senza fare una piega, continuava a godersi la scenetta. Diego, però, ne aveva abbastanza di rimanere passivo, così mi tolse letteralmente la ragazza di dosso e, posata delicatamente su una panca, iniziò a montarla di buona lena, tenendole le gambe ben larghe con le mani; piacevolmente stupita da tanta decisione, mentre venuta sbattuta dal mio amico, lei mi fece cenno col dito di avvicinarmi al suo viso e, appena fui a portata di mano, o meglio di bocca, ricominciò il suo magistrale lavoro di labbra, con io che cercavo, dall'alto verso il basso, di cacciare più centimetri che potevo nella sua calda gola.
Eravamo tutti in un bagno di sudore, i nostri cuori stavano per scoppiare, ma non solamente loro, sentivo che l'orgasmo, da lì a poco, sarebbe stato inevitabile, e anche particolarmente esplosivo; d'altra parte, anche Diego era sul punto di venire, mentre la nostra nuova amica, beh, di orgasmi ne aveva avuti una buona mezza dozzina, tanto che, appena capito le nostre condizioni, si divincolò, si accucciò e, da brava, ricevette addosso tutto il nostro caldo succo, che si riversò copioso sui suoi meravigliosi seni, con tanto di piccolo, lento applauso sardonico da parte della simpatica coppia di guardoni, che subito dopo si dileguò, quasi a togliere il disturbo dall'inevitabile imbarazzo che sarebbe sopraggiunto, dal quale ci sollevò la ragazza stessa, dicendoci che andava a fare una doccia e di aspettarla in sauna per quattro chiacchiere. Io e Diego, per un po', da bravi citrulli, rimanemmo a escogitare tutta una serie di possibili argomenti di conversazione, anche in considerazione del nostro scarso inglese, senza capire, se non quasi un'ora dopo, che lei non sarebbe mai più tornata, lasciandoci impresso il suo dolce ricordo anche adesso, a distanza di mesi...

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